Due mesi fa i governi di Myanmar e Bangladesh hanno raggiunto un accordo per il ritorno volontario in Myanmar di centinaia di migliaia di rifugiati Rohingya che attualmente vivono nell’area di Cox’s Bazar, in Bangladesh. L’accordo bilaterale prevede l’assunzione di impegni importanti da parte di entrambi i governi per garantire il ritorno volontario e in condizioni sicure dei rifugiati nelle terre di origine in Myanmar.
Ad oggi, le tutele necessarie per le persone che scelgono di ritornare sono assenti, e continuano ad esserci restrizioni all’accesso per le organizzazioni umanitarie, i media e altri osservatori indipendenti. Allo stesso tempo, i rifugiati dello Stato di Rakhine continuano a riversarsi in Bangladesh.
Per assicurare il diritto dei rifugiati al ritorno volontario, in condizioni sicure e dignitose rinnoviamo l’appello al Myanmar affinché consenta senza restrizioni l’accesso necessario agli aiuti umanitari nello Stato di Rakhine e crei le condizioni per una soluzione duratura. L’accesso, da un lato permetterebbe di valutare l’esistenza di condizioni effettive per i ritorni e della loro fattibilità a lungo termine, dall’altro consentirebbe di occuparsi delle legittime preoccupazioni sulla sicurezza condivise da tutti i rifugiati che intendono tornare a casa. I rifugiati devono essere adeguatamente informati e consultati rispetto a tali condizioni affinché i ritorni possano avvenire in modo volontario, sostenibile e sicuro.
Un passo fondamentale verso l’adozione di una soluzione duratura è stato fatto grazie all’impegno del Myanmar di implementare le raccomandazioni della Rakhine Advisory Commission. Trasformare queste raccomandazioni — che prevedono pace e sicurezza per tutte le comunità dello Stato di Rakhine, dialogo, libertà di movimento, accesso ai beni di sostentamento e realizzazione di soluzioni per lo status giuridico e di cittadinanza delle comunità musulmane — in realtà, è essenziale per costruire la fiducia necessaria nel programma di ritorno e affrontare la tensione tra le comunità che è andata consolidandosi negli anni nello Stato di Rakhine. Senza queste misure, il rischio di ritorni in condizioni pericolose e affrettate in un’area in cui le violenze potrebbero rinasprirsi è troppo grande per poter essere ignorato.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati rimane pronto a collaborare con entrambi i governi per trovare una soluzione duratura a questa crisi nell’interesse dei rifugiati, di entrambi i governi, della comunità di accoglienza in Bangladesh e di tutte le comunità dello Stato di Rakhine.
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