L’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, esprime profondo dolore per la notizia di un nuovo naufragio avvenuto questa mattina nella Baia del Bengala, che ha causato la morte di almeno quattro rifugiati rohingya. L’imbarcazione su cui viaggiavano si è capovolta nei pressi della costa del Bangladesh. Diverse persone ferite sono state portate negli ospedali locali per ricevere cure immediate.
Lo staff dell’UNHCR e delle organizzazioni partner sono prontamente accorsi sul luogo per offrire ai sopravvissuti sostegno medico, cibo, coperte e vestiti. Secondo quanto riferiscono i sopravvissuti, sei famiglie – 42 persone in tutto, molte delle quali donne e bambini – sarebbero partite da Gozon Dia, a sud della città di Maungdaw nello Stato di Rakhine, nel nord del Myanmar, a bordo di un peschereccio attorno alle due del mattino. Hanno dovuto affrontare un mare agitato e si sono avvicinati alla costa del Bangladesh nei pressi di Imamerdail, nel sotto-distretto di Ukhia, attorno alle 8.30 del mattino, ora locale.
La barca è stata investita da onde particolarmente alte e si è capovolta intrappolando alcune persone. Altre sono rimaste ferite a causa del motore. Un ragazzo di 15 anni è morto sul colpo. In totale 22 persone sono state trasportate negli ospedali e nelle cliniche delle ONG, ma tre di loro sono morte durante il tragitto. Le altre 19 sono state accompagnate al centro di transito dell’UNHCR vicino al campo di Kutupalong, dove riceveranno ulteriore assistenza e supporto. Le famiglie non verranno separate nel corso dei trattamenti medici.
L’UNHCR è in contatto con le autorità del Bangladesh per assicurare un passaggio sicuro in modo sistematico e tempestivo e per aumentare gli sforzi per soccorrere le persone che si trovano in pericolo in mare.
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