Il 2016 è stato un anno record per il programma di aiuto in denaro dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) in favore dei rifugiati e di altre persone in fuga, con una previsione di 430 milioni di dollari in contanti che dovrebbero andare direttamente alle persone bisognose entro la fine dell’anno. Si tratta di un importante cambiamento rispetto alla gestione delle crisi di rifugiati nel mondo.
Tradizionalmente, l’assistenza è stata principalmente fornita in beni e servizi. Ma con l’80 per cento circa dei migranti forzati a livello mondiale che vivono in città, spesso privi o con limitato accesso a lavori regolari, gli aiuti in denaro rappresentano oggi uno strumento fondamentale in tutti i settori – dalla salute al cibo, all’alloggio, fino al soddisfacimento dei bisogni fondamentali. L’UNHCR sta lavorando con altre agenzie e con il settore privato per ottimizzare gli aiuti, portando vantaggi tangibili ai rifugiati e ai donatori dell’Agenzia.
Questo approccio favorisce anche l’empowerment dei singoli rifugiati, permettendo loro di scegliere come soddisfare le esigenze più immediate. Liberati dall’incombenza di dover fare la fila o viaggiare per ricevere degli aiuti materiali standardizzati, le persone possono acquistare il proprio cibo, carburante, vestiti, medicine o pagare l’affitto in base alle loro priorità personali. In questo modo, i rifugiati contribuiscono direttamente alle economie locali e favoriscono l’instaurarsi di relazioni positive con le comunità ospitanti.
Sperimentazione in Medio Oriente
L’UNHCR ha sperimentato questo nuovo approccio nelle sue operazioni in Medio Oriente. La programmazione in denaro si è ampliata in risposta alla crisi dei rifugiati iracheni nel 2007 ed è aumentata raggiungendo nuovi apici in risposta alla recente crisi in Siria. Circa 1,8 milioni di persone nella regione hanno ricevuto una cifra complessiva pari a 355 milioni di dollari in aiuti in contanti nel 2016.
In Giordania, dove l’UNHCR ha dato denaro ai rifugiati siriani con maggiori vulnerabilità presenti nelle aree urbane sin dal 2012, gli studi dimostrano che il denaro è il mezzo di assistenza preferito. Le famiglie vulnerabili hanno spesso per capofamiglia una donna sola che può trovarsi ad affrontare ostacoli culturali, giuridici e di assistenza all’infanzia nella ricerca di un lavoro. L’aiuto in denaro sta aiutando ad evitare che migliaia di rifugiati si trovino di fronte a gravi difficoltà e ricorrano a strategie di sopravvivenza disperate – come togliere i bambini dalla scuola, lavoro e accattonaggio minorile, prostituzione per sopravvivenza, matrimoni precoci o il ritorno in zone di guerra.
Il programma in Giordania che fornisce aiuti in denaro principalmente attraverso l’utilizzo di scansioni dell’iride presso gli sportelli automatici legati al sistema di registrazione biometrica all’avanguardia dell’UNHCR, è stato recentemente ampliato. Include ora supporto extra per permettere ai rifugiati di ottenere l’assistenza sanitaria, acquistare carburante e vestiti per l’inverno (anche per i rifugiati nei campi), oltre che un aiuto una tantum di emergenza.
Recenti sviluppi
Nel corso del 2016 l’UNHCR ha ampliato il ricorso ad aiuti in denaro in tutta la regione.
Il mese scorso in Turchia, per esempio, l’UNHCR ha ampliato il suo nuovo sistema di distribuzione di denaro per aiutare più di mezzo milione di rifugiati e richiedenti asilo nelle aree urbane a tenersi al caldo durante l’inverno. 108mila famiglie di rifugiati, tra cui 96mila famiglie siriane, hanno ricevuto carte di debito attraverso il fornitore di servizi finanziari dell’UNHCR – il PTT (Turkey’s Postal and Telegraph Corporation). Le famiglie giudicate ammissibili possono ricevere le carte, connesse ai loro numeri di identificazione, in qualsiasi ufficio nazionale del PTT e utilizzarle in qualsiasi negozio che fa parte della rete del circuito MasterCard. Il programma invernale di 27 milioni di dollari per la Turchia opera in 50 province su 81 da novembre a gennaio. Il programma di assistenza in denaro dell’UNHCR per la Turchia include un sistema personalizzato di SMS, una pagina web interattiva che fornisce una verifica in tempo reale dell’ammissibilità da parte dei richiedenti, un call-center di supporto e opuscoli in varie lingue.
Nuovi livelli di efficienza
Le nuove partnership dell’UNHCR relative a questi aiuti in contanti stanno incrementando l’efficienza e migliorando i servizi per i rifugiati.
In Libano, l’Agenzia è parte di una nuova partnership congiunta fra tre Agenzie delle Nazioni Unite e sei organizzazioni non governative che danno aiuto ai rifugiati attraverso una carta comune, la prima di questo genere. Lanciata all’inizio di questo mese a Beirut, la carta comune semplifica l’erogazione degli aiuti ai rifugiati vulnerabili da parte di vari enti. Invece di doversi recare in vari punti di distribuzione, i rifugiati possono ora ottenere aiuto attraverso una e-card e acquistare cibo, carburante o vestiti, pagare l’affitto e reintrodurre il denaro nell’economia locale. Il sistema prevede una valutazione congiunta, un accordo bancario, una distribuzione, un call center e altri elementi comuni.
Grazie a questo nuovo approccio congiunto tra UNHCR, PAM, UNICEF e un consorzio di sei organizzazioni non governative, il miglioramento in termini di efficienza ha portato a una riduzione dei costi senza precedenti. Ad esempio, in Libano, grazie ai sistemi comuni messi in campo, i costi in alcune zone sono stati dimezzati o portati a zero.
La programmazione in contanti di varie agenzie in Libano raggiunge oltre 900mila beneficiari. L’UNHCR sta già aiutando 150mila persone vulnerabili (30mila famiglie) con assistenza mensile in denaro per tutto l’anno, e nel mese di novembre ha iniziato ad assistere 840mila rifugiati in difficoltà con aiuti stagionali per l’inverno per aiutarli a rimanere al caldo e all’asciutto fino a marzo del prossimo anno.
Oltre il Medio Oriente
Anche se due terzi dell’assistenza in denaro dell’UNHCR nel 2016 sono stati spesi nella regione del Medio Oriente, l’Agenzia sta espandendo i suoi programmi anche in Africa, Asia ed Europa, in linea con gli impegni assunti in occasione del vertice umanitario mondiale svoltosi nel mese di maggio.
Il denaro contante ha fatto parte dell’aiuto dell’UNCHR ai rifugiati dal 1980, ma l’Agenzia lo ha massicciamente incrementato negli ultimi anni. Quest’anno l’UNHCR ha condotto programmi di aiuto in denaro in 60 paesi in tutto il mondo – raddoppiando il numero di operazioni nel corso degli ultimi quattro anni.
La nuova politica dell’UNHCR sugli interventi in denaro lanciata nel mese di ottobre impegna l’Agenzia a raddoppiare la percentuale di denaro contante nella sua assistenza diretta totale ai rifugiati entro la fine del 2020. Per raggiungere questo obbiettivo, l’Agenzia sta espandendo il proprio personale di esperti nella realizzazione di programmi in contanti.
I principali programmi di assistenza in denaro promossi dall’UNHCR nel 2016 sono stati svolti in Giordania, Libano, Iraq, Siria, Afghanistan, Egitto, Kenya, Turchia e Yemen.
Nel 2017, almeno 11 paesi – Niger, Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Repubblica del Congo, Ruanda, Somalia, Sudan ed Etiopia, Uganda, Afghanistan e Iran – riceveranno supporto tecnico dedicato per espandere i programmi in denaro per i rifugiati più vulnerabili.
L’UNHCR esprime gratitudine nei confronti dei numerosi donatori che sostengono, direttamente o indirettamente, i programmi di assistenza in denaro. Tra questi paesi vi sono Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Unione Europea, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Giappone, Corea, Paesi Bassi, Norvegia, Regno Unito e Stati Uniti.
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